I prezzi globali dell'olio d'oliva sono ora ai massimi storici, essendo aumentati di 32% da quando hanno raggiunto il picco di 26 anni a maggio. Questo aumento senza precedenti è stato causato da una combinazione di condizioni meteorologiche estreme che hanno ridotto drasticamente i raccolti nei principali paesi produttori, provocando carenze e aumento dei prezzi. In Spagna, il più grande esportatore e importatore di olio d'oliva, quest'anno i rendimenti sono stati dimezzati a causa del caldo estremo e della siccità. L’Italia, il secondo produttore più grande, sta attraversando la peggiore siccità degli ultimi 70 anni a partire dal 2022 e deve ancora riprendersi completamente. Ad agosto, il governo spagnolo ha segnalato un forte calo delle forniture, alimentando ulteriormente i timori di carenza e facendo salire i prezzi.
Produzione europea in aumento
Si stima che i nove paesi produttori dell'Unione europea produrranno 1,5 milioni di tonnellate di olio d'oliva nella campagna agricola 2023/24, il 9% in più rispetto al minimo storico della stagione precedente. Questo raccolto inferiore alla media, combinato con l’attuale scarsità del mercato, probabilmente farà aumentare i prezzi e avrà un impatto significativo sui consumi europei. Tra il 2017/18 e il 2021/22, l'UE ha prodotto una media di 2,13 milioni di tonnellate di olio d'oliva all'anno, ma quest'anno tre dei quattro principali paesi produttori di olio d'oliva del blocco hanno avuto un raccolto impegnativo, con l'eccezione dell'Italia. Si prevede che la Grecia vedrà un calo del 20% nella resa dell'olio d'oliva a causa di una primavera calda e secca, seguita da ondate di caldo estivo, mosca dell'olivo e infezioni da parassiti. Inoltre, l'UE ha scorte basse di olio d'oliva, iniziando la nuova campagna agricola con solo 307,000 tonnellate rispetto alle 670,000 tonnellate dell'anno precedente. Sebbene sosterranno parzialmente l'offerta con 160.000 ton di importazioni, è probabile che il mercato rimanga ristretto.
L’aumento dei prezzi dell’olio d’oliva e la riduzione della produzione portano a una diminuzione delle esportazioni e dei consumi dell’UE
Noi aspettarsi che l’aumento dei prezzi dell’olio d’oliva, abbinato a una produzione inferiore, avrà un impatto negativo sulle esportazioni di olio d’oliva dell’UE. Tra aprile e giugno 2023 le esportazioni sono diminuite del 40% rispetto all’anno precedente, mentre le spedizioni all’estero tra ottobre 2022 e giugno 2023 sono diminuite del 23%. I prezzi record dell'olio d'oliva stanno incidendo anche sui consumi nei paesi non produttori dell'UE, che dovrebbero scendere a 280.000 tonnellate nell'attuale anno di raccolto dalle 290.000 tonnellate di quella precedente. Nei quattro principali paesi produttori, si prevede che il consumo diminuirà da 1,02 milioni di tonnellate nel 2022/23 a 950.000 tonnellate nel 2023/24. Nel complesso, si prevede che il consumo di olio d'oliva nell'UE diminuirà del 6%.